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 La riforma Gelmini ed il liceo linguistico

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alekos18

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MessaggioTitolo: La riforma Gelmini ed il liceo linguistico   La riforma Gelmini ed il liceo linguistico Icon_minitimeLun Feb 08 2010, 17:13

Scorrendo il testo della riforma Gelmini non mancano passaggi da autentico sprezzo del ridicolo. In relazione al liceo linguistico, ad esempio, al di là dello svarione formale presente, che colpisce stante l'importanza di un testo di legge, si legge: "Il liceo linguistico prevedrà, sin dal primo anno, l'insegnamento di 3 lingue straniere. Dalla terzo anno un insegnamento non linguistico sarà impartito in lingua straniera e dal quarto un secondo insegnamento sarà impartito in lingua straniera".

Tenendo presente che la riforma è previsto che parta da settembre, alcuni semplici interrogativi: ci sono docenti abilitati ad insegnare filosofia, matematica o che, in inglese, francese, spagnolo, tedesco...? Qualcuno sa se ci sono insegnanti madrelingua preparati in tal senso? E poi: chi sceglierà queste materie? Chi la lingua? I laboratori dei licei linguistici italiani sono attrezzati per questo? E ancora: si è pensato all'impatto che questo avrà sugli studenti pur del solo liceo linguistico, ma parte di una scuola italiana allo sfascio da decenni di cui si lamenta tra l'altro, e in linea generale, il degrado linguistico nel saper parlare e scrivere in un italiano corretto?
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noname

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MessaggioTitolo: Re: La riforma Gelmini ed il liceo linguistico   La riforma Gelmini ed il liceo linguistico Icon_minitimeLun Feb 08 2010, 18:54

Come non tornare indietro con la memoria e ricordare le affermazioni della Mamma e del Papà.."e quella scuola è per ricchi e quell'altra di scuola ci vogliono i soldi,perche a papà non vai all'Istituto tecnico ??!!!E fu cosi che restai senza diploma,dopo neanche un anno di istituto tecnico mi ritrovai a spasso,poi il massimo sembrò essere Geometra ma l'artistico era gia una cosa esagerata per la mia povera famiglia..sicchè non presi diploma..... lol!
E si,perche oltre le tue giuste osservazioni esiste poi un altra logica ancora più frustrante,le lingue le impari stando sul posto e magari si,avendo gia una base grammaticale studiata ed appresa,quindi ecco che tutto ritorna a quel sapore di quando ero giovane io,alcune scuole sono per ricchi e sempre le stesse cioè quelle che devono sfornare Operai specializzati o periti tecnici etc etc etc per la massa.
Infatti il problema non è solo quello di trovare professori che insegnino ma è ovvio che nelle lingue sarà avvantaggiato chi ogni qual volta che può scappa o in Spagna,Inghilterra,Germania etc etc etc, e questo vuol dire averci una buona famiglia alle spalle che può permettersi di mandare il figlio ad imparare le lingue.
Quando ero piccolo io,non era solo la scelta della scuola ma anche il baget che la scuola comportava che decideva,al tecnico per esempio erano tutti studenti zoticoni,ignoranti e poco contava se mostravi i segni della modernità o della moda o se puntualmente raccontavi di essere stato a sciare,a giocare a Tennis,etc etc etc,mentre in altri Istituti,come i vari Licei,era d'obbligo essere alla moda,avere tutti gl'optionals della modernità e questo era quello che impressionava le Famiglie dei poveri studenti.
Le scuole per i figli dei Padroni e le scuole per i figli degl'Operai.
Perche nel complesso generale di dove tutto sta avvenendo non bisogna dimenticarsi che è tornato sfacciatamente di moda imporre il proprio figlio come prosecutore dell'attivita del Padre e questa Moda è stata reintrodotta ovviamente non dai Padri Operai ma dai padri con una posizione sociale.
Anni fa i figli dei cosi detti artisti dello spettacolo erano stati costretti ad avere una sorta di complesso,cioè il dover faticare di più,oggi è sempre più una consuetudine vedere in Tv,Padri famosi che introducono i loro figli come se fosse giusto, dovuto,una regola che a questo punto dovrebbe valere per tutti .
Un po quindi come quando ero giovane io,dove l'unica ribellione,l'unica nota stonata che poi ha distrutto la mia vita, era proprio quello, il non voler accettare a priori di essere un figlio di Operaio e perciò relegato alle possibilità, ambizione di un figlio di Operaio.
In quegl'anni il figlio prendeva il posto di lavoro del Padre e si doveva ritenere anche fortunato il figlio se aveva questa possibilità,cosi io sarei dovuto andare per logica a lavorare nelle Cave di Travetino.
Le vere motivazioni delle famose ribellioni che portarono ai movimenti degl'anni 60...
La vera motivazione del perche quelli della mia generazione erano ribelli.

Piccola rilessione.

noname
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