Partecipazione Democrazia Autodeterminazione
Movimenti popolari e Resistenza
contro la devastazione del territorio
Incontro tra le esperienze di lotta in Italia e nel Paese Basco
In tutta Europa crescono le lotte contro l'antipopolare progetto del TAV, imposto manu militari con metodi stabiliti a livello internazionale. La devastazione materiale di Euskal Herria (TAV, inceneritori, ...) fa anche parte della strategia di negazione della volontà del popolo basco. L'impegno del movimento basco porta all'interno delle stesse mobilitazioni la lotta per l'indipendenza e la lotta contro la devastazione del territorio.
Il passaggio del TAV da Euskal Herria rappresenta un progetto antipopolare strategico per gli Stati spagnolo e francese, e per la destra basca; sia da un punto di vista europeo, sia come strategia di negazione della volontà del popolo basco, che rifiuta di essere al centro degli interessi capitalistici dei due stati.
Da qui nasce la contraddizione che vede impegnarsi i baschi nella lotta contro la distruzione dei propri territori, nel tentativo di opporsi alle strategie del capitale europeo: è quindi inevitabile lo scontro tra chi cerca di imporre i propri interessi economici con l'uso della forza e chi reclama e pretende di vivere un presente e un futuro di diritti.
Ciò mostra come la lotta nazionalista del popolo basco, che rivendica la possibilità di scegliere e decidere del proprio futuro senza essere schiavi del capitalismo europeo, sia nello stesso tempo una lotta internazionalista, in cerca del confronto con tutti i popoli e le comunità che si battano contro l'Europa dei padroni e le loro scelte scellerate.
La criminalizzazione della lotta per l'autoderminazione del movimento indipendentista in Euskal Herria, così come dei movimenti in Val Susa, a Vicenza, in Campania, a Livorno, e così via, non sono altro che tasselli della strategia europea tesa a giustificare la repressione militare di ogni conflitto sociale.
Proprio in questo senso è opportuno e necessario avere una visione internazionalista delle lotte sviluppate sui diversi territori. Il TAV, come molte altre infrastrutture in progettazione e costruzione, non si può certo ritenere un'opera al servizio della gente, bensì a tutto vantaggio dell'Europea capitalista e imperialista che la impone manu militari, con una stragegia stabilita a livello internazionale.
Condividere le esperienze di lotta fra i movimenti europei rappresenta allora la possibilità di individuare le pratiche di lotta più efficaci per resistere a questa strategia.
Ne parliamo con Oihane Mikeo
di
Aht Gelditu! Elkarlana (Coordinamento Fermare il TAV)
Roma 28 novembre
ore 19.00 assemblea-dibattito
Blow Club, V. di Porta Labicana 24 (San Lorenzo)
Marino (Roma) 30 novembre
ore 18.00 assemblea-dibattito
Partecipano i comitati per la difesa del territorio
C.S. I-Pò, V. del Giardino Vecchio 1, Marino
Firenze 2 dicembre
ore 21.00 iniziativa-dibattito
Partecipano i comitati contro TAV e inceneritori
CPA Firenze Sud, V. Villamagna 27/A
Bologna 3 dicembre
ore 21.00 assemblea-dibattito
Sala Caduti sul Lavoro, V. Zamboni 13, p.t.
Udine 4 dicembre
ore 21.00 assemblea-dibattito
CSO di V. Scalo Nuovo
Val di Susa 6 dicembre
ore 14.30 intervento alla demo NO-TAV
concentramento Stazione FF.SS. di Susa
Venaus 7 dicembre
ore 17.00 dibatitto-assemblea
Presidio fisso NO TAV
Genova 9 dicembre
ore 21.00 assemblea-dibattito
Università occupata, lettere e filosofia, V. Baldi 4
Organizzano i comitati EHL (Euskal Herriaren Lagunak / Amici del Paese Basco) di Roma, Livorno, Firenze, Bologna, Milano, Torino, Comitato Friul Euskal Herria, Movimento NO TAV Val di Susa, Facoltà in Lotta Genova, Askapena (Paese Basco)