Ogni qualvolta si sentono decantare i 'meriti' (ve ne furono, come tanti e ben più pesanti furono i 'demeriti' –diciamo eufemisticamente così– politici e sociali) della Prima Repubblica, e quindi della sua classe dirigente e dei suoi partiti, al di là di un impolitico –forse opportunistico ed elusivo– nostalgismo che si fa strada, si pone un grande interrogativo: in questa gabbia dell'UE-euro chi ci ha portati?
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p.s. interessante su fb, da un commento al postato di cui sopra:
Dario Mariani Principalmente Craxi ed Andreotti ... salvo.poi sapere, anni dopo dai diretti interessati, che non ci.credevano affatto ...
Francesco Cartolini La filiera storica è lunga e si parte con De Gasperi. La CED (Comunità Europea di Difesa) fu pensata nel maggio 1950 ed avrebbe dovuto determinare l'Europa federale che (fortunatamente) non è (ancora?) nata: una comunità di difesa, un esercito comune, ergo un governo ed una costituzione comune. Grande sponsor: gli USA. La guerra di Corea (giugno 1950) diede un forte impulso al progetto, con dentro la Germania. La morte di Stalin (marzo 1953) fu un duro colpo a questo progetto. Spinelli dichiarò che se Stalin fosse morto solo sei mesi più tardi, l'Unione Europea sarebbe nata. Il requiem ufficiale alla CED verrà dalla Francia nell'agosto 1954. Quel processo partorì, al ribasso per i federalisti euroatlantici, la CEE, antesignana della UE. Si procedette, insomma, per via confederale al federalismo. L'obiettivo della moneta unica era peraltro già scritto nel Manifesto di Ventotene e nella carta costitutiva del Comitato Americano per l'Europa Unita. Dentro questo processo unionista europeo ci furono pressoché tutte le "grandi figure" della Prima Repubblica, Nenni e Berlinguer inclusi.
Francesco Cartolini p.s. su Craxi e Andreotti dici "salvo poi sapere, anni dopo, dai diretti interessati, che non ci credevano affatto". Se così fosse, e non dubito di quel che dici, avrebbero dovuto aggiungere anche che non ci avevano capito nulla di nulla, visto che hanno concorso a mettere in atto misure di smantellamento della sovranità monetaria e finanziaria. Qualcosa non di poco conto, insomma, Per delle "grandi figure" della Prima Repubblica non sarebbe una gran cosa.