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 Lavoro, immigrazione e Unione Europea

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alekos18

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MessaggioTitolo: Lavoro, immigrazione e Unione Europea   Lavoro, immigrazione e Unione Europea Icon_minitimeGio Ago 10 2017, 16:53

LAVORO, IMMIGRAZIONE E UNIONE EUROPEA

In Italia, come un mantra, si sente dire che l'immigrazione viene incentivata per abbassare le condizioni del lavoro e le retribuzioni dei lavoratori italiani, all'occorrenza sostituendoli. Non di rado si sente echeggiare anche da destra il marxiano “esercito industriale di riserva”!

Restando sul punto e senza analizzare le implicazioni e le conseguenze politiche di una simile affermazione, sorgono spontanee diverse domande: perché non si dice che a distruggere le condizioni di lavoro e le retribuzioni dei lavoratori italiani sono state (per limitarci agli ultimi vent'anni) le deregolamentazioni 'made in UE' del pacchetto Treu (1997, lavoro interinale), della legge Biagi (2003, proliferazione di forme contrattuali flessibili e precarie) della legge Fornero (2012, facilitazioni dei licenziamenti individuali per motivi economici) e del Jobs Act renziano (2014) con annessi buoni di lavoro, i voucher? Perché non si dice che, quando si è sottopagati, c'è qualcuno che ti sottopaga e che lo può fare perché le direttive europee e gli adeguamenti normativi “nazionali” (le virgolette sono 'di rigore') glielo consentono? Perché non si dice che quell' “esercito industriale di riserva” è stato innanzitutto, e in tanti comparti lo è ancora, determinato –accresciuto...– tra cittadini di uno stesso Stato, di ogni singolo Stato sul continente europeo, per volontà dell'Unione Europea e dei servili governi “nazionali”, in testa quelli italiani? Perché non si dice che la deregolamentazione del lavoro è imposta dalle direttive, dai vincoli e dagli obblighi euroatlantici, ed anche dallo smantellamento delle sovranità nazionali e delle forme di protezionismo sociale statuale, dalle deregolamentazioni, dalle delocalizzazioni, dallo spostamento dei capitali e delle merci?

Perché in certa “sinistra” ed in “certo” sovranismo anche 'nostrani', quando si parla di emigrazione / immigrazione e lavoro, non si dice tutto questo e si è di fatto indulgenti con chi ci opprime? Perché si vuole indirizzare la rabbia sociale nel vicolo cieco delle solite (e filo-dominanti) guerre tra poveri? C'è un'incapacità di analisi o a quali interessi si vuole rispondere?
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