Rivistaindipendenza.org
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.
Rivistaindipendenza.org

Il forum della rivista
 
IndiceIndice  CercaCerca  Ultime immaginiUltime immagini  RegistratiRegistrati  Accedi  

 

 plusvalore

Andare in basso 
AutoreMessaggio
tadiottof




Numero di messaggi : 621
Data d'iscrizione : 04.08.08

plusvalore Empty
MessaggioTitolo: plusvalore   plusvalore Icon_minitimeMar Nov 29 2011, 09:51

Gioco a somma zero
Il quadro di Marx sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo si puo' paragonare ad un gioco "a somma zero", cioè alla situazione in cui il guadagno o la perdita di un partecipante è perfettamente bilanciato da una perdita o un guadagno di un altro partecipante come nei giochi d'azzardo.
Il plusvalore in questa situazione rappresenta la vincita. Il plusvalore è per Marx il profitto e corrisponde alla "posta" del gioco.
Citazione :
"Nei giochi "a somma diversa da zero", non esiste un rapporto diretto tra vincite e perdite, o meglio non esistono sconfitti in senso stretto.
Un esempio tipico di gioco a somma diversa da zero è il bingo, dove al termine di una partita ci sarà chi vince molto, chi poco e chi non vince; però nessuno lascerà il gioco con la percezione di aver perso: non essendo un confronto diretto, non c'è sconfitta."
Questo giro di parole non cambia la sostanza del gioco, che e' sempre e comunque a somma zero, con una variante: ai partecipanti si aggiunge il "banco", il Ministero delle Finanze, che vince sempre. Possiamo a questo punto sostenere che il salariato perde sempre e comunque anche se gli oppositori delle teorie marxiane tentano di presentare lo sfruttamento, l'appropriazione del plusvalore, come una piccola perdita, necessaria per il progresso della società.
Non si possono disconoscere i progressi tecnologici e scientifici, ma non è lecito attribuirli all'imprenditore, relegando la manodopera al semplice ruolo di esecutore, di facchinaggio; gli stessi sostenitori della libera iniziativa, per il successo imprenditoriale, assegnano la buona qualità del prodotto finale all'esperienza delle maestranze.
I progressi della tecnologia e della scienza sono quindi da attribuire all'intelligenza del genere umano. Ecco quindi che l'imprenditore non ha il diritto di chiudere la fabbrica, di interrompere la produzione. Lui è solo il gestore e, quando il suo progetto commerciale fallisce, ha il dovere di lasciare la gestione ad altri, senza reclamare indennità.
Non dobbiamo dimenticare a questo punto il terzo elemento, lo Stato.
Lo Stato si aggiunge legittimamente, all'imprenditore e preleva una parte del reddito al lavoratore dipendente con le tasse. Legittimamente in quanto lo Stato ha il dovere di organizzare la convivenza della popolazione. Ma con le tasse prelevate finanzia anche gli imprenditori, che dovrebbero allora rinunciare ai profitti.
2000snlp
Torna in alto Andare in basso
 
plusvalore
Torna in alto 
Pagina 1 di 1

Permessi in questa sezione del forum:Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
Rivistaindipendenza.org :: Cultura e costume-
Vai verso: