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 PD e Forza Italia: sulle banche, prove generali...

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alekos18

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PD e Forza Italia: sulle banche, prove generali... Empty
MessaggioTitolo: PD e Forza Italia: sulle banche, prove generali...   PD e Forza Italia: sulle banche, prove generali... Icon_minitimeDom Feb 04 2018, 19:23

PD e Forza Italia: sulle banche, prove generali di inciucio post elettorale?

È un fatto di cronaca politica cui si è dato poco risalto. Pochi giorni fa, la commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario ha partorito una relazione votata a maggioranza, e non unitariamente, per il mancato accordo tra i gruppi. Questo per il venir meno di una serie di provvedimenti tra cui l'istituzione di una procura nazionale per i reati finanziari.
Sette i casi di crisi bancarie oggetto d'indagine, con il governo, questa l'accusa di LeU (Liberi e Uguali) nella sua relazione, in “continua, costante e prioritaria attenzione” sul caso Boschi-Etruria. Secondo il membro di LeU in commissione, Giovanni Paglia, “la Consob è il grande buco nero. Ci sono evidenze che Consob sapeva e sapeva più di quello che ha ammesso”. Alla fine, nella relazione votata a maggioranza, è scritto che le attività di vigilanza sul sistema bancario (Banca d’Italia) e sui mercati finanziari (Consob) si sono rivelate inefficaci ai fini della tutela del risparmio e che spetta alle indagini dimostrare l'esistenza di ladri e truffatori che, con scorciatoie nell’illegalità, hanno cercato di tenere in piedi i loro istituti. Quindi, qualche consiglio d'accompagno, nessuna individuazione delle responsabilità, niente sugli indennizzi per i risparmiatori. Il testo passa (19 a 15) con l'accordo di tutti i membri del PD (tranne un assente) più il presidente stesso della commissione Pier Ferdinando Casini (ora curiosamente candidato nel PD, dopo che aveva ventilato un suo ritiro dalla politica) e pochi altri: Tancredi (Cp), Tabacci (+Europa), Zeller (autonomie). Per la cronaca, 'contro' hanno votato il M5S, Fratelli d’Italia, Lega, Bellot e Capezzone (gruppo Misto) e Andrea Augello (Forza Italia). A pesare sono state le assenze: Fabbri (Pd), Molinari (Misto), tre di Forza Italia (Ceroni, D’Alì e Savino) e Paola De Pin (Gal).

Il 30 gennaio, a seduta di commissione conclusa, Augello dirama un comunicato in cui lamenta l'assenza al voto, in commissione, anche dei membri del suo partito, Forza Italia, che avrebbero determinato la bocciatura della relazione “evidenziando tutte le debolezze e le contraddizioni della maggioranza”. Alla fine: “Si tratta certamente di sfortunate coincidenze, destinate purtroppo ad alimentare la fantasia di retroscenisti che da giorni insinuano che la mia mancata candidatura sia dipesa da qualche eccesso di rigore nello svolgere il mio ruolo di commissario”. Sì, perché, come un fulmine a ciel sereno, è arrivata l'esclusione di Andrea Augello, senatore da 12 anni, dalle liste elettorali di Forza Italia. Augello non è uno qualunque. Figura di spicco della militanza di estrema destra, area rautiana, dalla seconda metà degli anni Settanta si distingue per il suo attivismo di strada, sotto le scuole e nei quartieri, che lo proietta ben presto come dirigente di un pezzo significativo della destra romana e laziale. Negli anni, pur confluito in Forza Italia, mantiene un'ascendenza verso certi settori di destra che ha poi organizzato dentro la sua formazione “Cuori italiani”. Un nome pesante, quindi, che ha sempre portato voti, e non pochi, a Roma e nel Lazio. Perché quindi escluderlo? “Fantasia di retroscenisti”? Non pare proprio, stante ciò che scrive, in relazione alla sua esclusione, sul proprio profilo fb: “discuteremo dopo il 5 Marzo. È una promessa”.

Insomma, Augello immolato da Forza Italia come attestato di buona volontà in un possibile scenario di larghe intese post-elettorali? Non pare affatto una prospettiva peregrina...
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